venerdì 18 dicembre 2009

sabato 5 settembre 2009

Un anno fa

Siamo nella nuova casa da un anno. 5 settembre 2008: la prima notte da profughi, tra scatoloni, fornelletti da campo, tavolini da campeggio e profumo di pittura fresca alle pareti. In un anno ne abbiamo fatto di migliorie: l'orto, il giardino, i serramenti nuovi, l'arredo per la grande terrazza; e presto ne verranno altri: il pavimento in legno anche in sala e in cucina, il bagnetto nuovo, la ripiastrellatura della terrazza... Perché le case, vecchie o nuove, danno sempre da fare?

sabato 27 giugno 2009

Pazienza

Certo che è impegnativo tenere un blog, soprattutto se contemporaneamente sei presente su facebook, myspace, youtube e di blog ne hai altri due, e per di più - toh! - hai una vita reale già intensa e impegnata di suo, tra famiglia e lavoro.
E così, ho trascurato questo. Ma in questi mesi l'ho pensato spesso: avrei voluto scriverci del terremoto in Abruzzo (ero all'Aquila appena dieci giorni prima, in un hotel venuto giù come cartapesta), di Beatrice che cresce, dei lavori in casa che non finiscono mai, di Lost - assieme al musical la mia grande croce e delizia -, del progetto "Le Stelle del Musical" che mi dà tante soddisfazioni, dell'orto, di ambiente, di traffico, di vacanze. Di tante banalità quotidiane, grandi e piccole.
Tempo non ce n'è. Pazienza.

venerdì 20 marzo 2009

Appena ieri

Disinstallando qualche applicazione inutile dal pc portatile dell'ufficio, mi sono accorto di una cosa allucinante. Sapete quanto spazio di memoria occupa il programma antivirus? 7 GigaByte. Sette Giga Byte, lo scrivo per esteso. Non credevo ai miei occhi. E pensare che 12 anni fa, cioé appena ieri, Paola acquistò un PC - per scrivere la tesi - all'avanguardia per il 1997, dotato di tutto e di più, di un processore velocissimo (non ricordo, ma forse era un 133 MHz) e di BEN 8 GIGA di memoria.
All'epoca era una cosa fantascientifica. Oggi ci starebbe a malapena un antivirus, e nulla più.

giovedì 19 febbraio 2009

E care le mie frìtole...

Oggi, giovedì grasso, in ufficio ci siamo concessi qualche piccolo peccato di gola. Non che gli altri giorni non ce ne concediamo (anzi, stiamo ancora smaltendo panettoni e tronchi natalizi, tra un caffè del mattimo e un thè del pomeriggio), ma visto che martedì prossimo è carnevale...
Prima di andare al lavoro sono passato nella più buona pasticceria della zona, e ho acquistato otto - dicasi otto - frìtole con la crema. Non so come si chiamino nelle altre regioni, ma la foto credo sia eloquente. Ebbene: ho speso la bellezza di € 5,50. Allora ho cominciato a fare un rapido calcolo con le care, vecchie, lire. € 5,50 equivalgono a 10.000 lire, più o meno. Diviso otto: fanno 1.250 lire a frìtola. Cioè quanto in epoca pre-euro, e mica secoli fa, costava una pasta crema, ma di quelle belle grandi, che diciamo corrispondono ad almeno TRE frìtole. Insomma, € 0,63 a frìtola. Mia mamma, con quella cifra che ho speso stamani, di frìtole ne farebbe due chili. E sai che mangiate, dopo.

mercoledì 4 febbraio 2009

L'ha detto, l'ha detto!

E' successo stamani, al cambio del pannolino. "Beatrice, come si chiama la mamma?" Risposta: "Pàoa". Ma questo si sapeva già da tempo. "E come si chiama il papà?" Sorrisone: "Checo". Mi sono squagliato, giuro. Ho riprovato in seguito, ma niente. Per oggi va così. Orgoglio paterno alle stelle.

giovedì 15 gennaio 2009

Tum!...LOST

Signori, ci siamo: tra sette giorni sapremo finalmente dove cavolo è svanita l'Isola. Non quella dei famosi, per carità: quella ben più intrigante e misteriosa del serial-evento degli ultimi anni: LOST. Lo scrivo in maiuscolo, come compare nella sigla, perché lo merita.
Sono stato avvinto dalla trama e dai personaggi di Lost sin dal suo esordio, sin dalla prima, inquietante scena in cui Jack si risveglia tra i canneti nei pressi della spiaggia, dove in un silenzio irreale si rende conto di essere tra i sopravissuti di uno schianto aereo. Da quel momento, i misteri dell'isola e i fatali legami tra i protagonisti, che uno a uno li hanno portati a prendere il volo Oceanic 815 da Sidney a Los Angeles, mi hanno fatto diventare uno tra i più convinti fan.
I misteri dell'isola, in primis. Sono tanti, sono sempre di più.
Prima stagione: i sussurri, il fumo nero, i numeri. Questi sono ancora irrisolti. The Others, gli "altri" in italiano, abbiamo scoperto chi sono e cosa fanno, un po' meno perché. Daniel Rousseau; poveretta, finire così. La Black Rock: con il finale della quarta stagione abbiamo forse capito come cavolo è finita in mezzo all'isola. Adamo ed Eva, gli scheletri scoperti nelle caverne: hanno un legame con il passato-futuro dell'isola? Boh.
Seconda stagione. La botola: scoperta nella prima stagione, abbiamo visto che cos'è e qual era la sua posizione all'interno della grande rete di stazioni sotterranee del Progetto Dharma. I sopravvissuti della sezione coda, tutti morti in seguito.
Terza stagione. Molti nodi vengono al pettine, nella ventilata previsione della conclusione anticipata. Ma molti se ne riaprono. Compare Richard Alpert, una specie di immortale. Compare Jacob, fantasma sibillino. Desmond comincia ad avere un ruolo fondamentale nella logica temporale dell'isola, assieme al suocero Widmore e sua figlia Penny. La stagione si chiude con il colpo di scena più fenomenale di tutti i tempi: il flash-forward che ci avrebbe catapultato nel futuro possibile dei 6 sopravvissuti ritornati nella terra ferma.
Quarta stagione. L'inizio della fine: arriva la spedizione di Widmore che mette a ferro e fuoco l'isola e i suoi abitanti. Si fa strada un passato mitologico. John Locke diventa una figura di primo piano per il destino dell'isola. Ben è costretto al tutto e per tutto per custodire il suo segreto, e gira la ruota. Così "puf!", l'isola svanisce in uno spazio-tempo ancora sconosciuto. Intanto nel futuro-presente, Ben deve convincere i 6 a ritornare indietro. Compreso Locke, che scopriamo morto nel frattempo.
Ecco, tra 6 giorni la quinta stagione comincerà, e comincerà al solito la gara per vederla quasi in tempo reale. Ma non resisto. Troppa emozione, troppa attesa.
Tum. LOST.

lunedì 12 gennaio 2009

Parole, parole, parole...

Non so se è più bello vedere la propria bimba dormire, mangiare o sentirla parlare. Per il momento mi diverto a fare un primo catalogo delle parole in libertà che Beatrice spara a raffica da quando si sveglia a quando si addormenta.
Mamma. Dice proprio così: mamma. Con due "m". Del resto è stata la prima parola detta con cognizione di causa, a 5 mesi. Ma già a 2 aveva già provato con un rudimentale memma.
Pa-pa. Questo è ancora di significato duplice: papà o pappa, all'occorrenza.
Bea. Come ti chiami? "Beaaaa..." Con un sorriso grande così.
Nonu. Figure fondamentali: nonno e nonna.
Casa. E' stato davvero emozionante sentirla pronunciare "casa" con la "s" un po' tendente alla "g", la prima sera nel nostro nuovo appartamento. Le avevamo chiesto semplicemente: "Beatrice, dove siamo?" E lei: "Casa..."
Ogùto. Novità degli ultimi giorni. Sta per yogurt.
Coto. All'occorrenza: biscotto oppure prosciutto cotto.
Checcher. I crackers.
Pata. Cibo base: la pasta.
Gaia. Potrebbe sembrare un nome, invece è il grana padano.
Aca. Bevanda fondamentale: acqua.
Na-nna. Lo dice proprio così, staccato. E sta per nanna.
Gatta. Facile, no?
Caghi. Ci abbiamo messo un po', ma significa cavallo.
Ato. Sta per automobile.
Ca-cca. Intuibile...
Paia. Palla.
Tata. Espressione universale: bambina, ma anche Mulan, Pocahontas e Belle (de La bella e la Bestia). A proposito...
Betia. La Bestia del film Disney.
Adi. Heidi.
Pete. L'amico Peter...
Tuto. E' il ciuccio.
Cappe. Sono le scarpe.
Poto. Inversione consonantica: è il topo.
Puto. Questo invece è Pluto.
E altre ne verranno velocemente...


giovedì 8 gennaio 2009

Come volevasi dimostrare

Bene: il Governo ha fatto marcia indietro sulle detrazioni del 55% per interventi di efficienza energetica, detratte con il recente decreto "salva crisi" (che non si sa bene chi salvasse, se solo l'annuncio dei tagli tagliati stava provocando un danno di 600 milioni di euro alle imprese di serramentistica, energie rinnovabili, edili ecc.). Lo ha annunciato proprio oggi la Ministra Prestigiacomo, e vi segnalo volentieri la notizia: cliccate qui.

mercoledì 7 gennaio 2009

7 gennaio, si ricomincia

Di norma l'anno inizia a fine agosto, o ai primi di settembre, dopo le ferie estive. Poi c'è il Capodanno "ufficiale", quello dell'anno solare, e allora tutti lì a fare buoni propositi (e di tutte le cosine che dovevo fare a casa mia, in queste vacanze natalizie, ne ho fatta solo una: avvitare una multipresa in cucina) tra una fetta di panettone, una manciata di frutta secca e un calice di spumante.
Io di buoni propositi non ne ho fatti, tranne smaltire i 2 kg accumulati in venti giorni vacanzieri; ma col regime dietetico di casa mia, vedrete che in un paio di settimane sarò di nuovo dentro il mio peso forma.
7 gennaio, dunque: si torna in ufficio. L'unico augurio che mi sento di fare è di fronteggiare questo 2009 a testa alta, e sperare che la crisi passi. Per fortuna la mia azienda non ne risente, anzi; il lavoro sarà molto di più rispetto allo scorso anno, ci aspettano qualcosa come 60 seminari a fronte dei 49 del 2008, che già erano un'enormità. Questo significa più giorni via da casa, più chilometri in autostrada, più camere d'albergo, ma anche qualche occasione in più per conoscere nuova gente e magari aprirsi nuove strade.
E un augurio a chi è ancora senza lavoro, a chi magari sta per perderlo, a chi è in cassa integrazione, o precario e non sa quale sarà il suo futuro. Che il 2009 passi presto, e lasci buoni frutti per tutti.